lunedì 23 maggio 2011

COLORI DEL TRAMONTO LIGURE


Non importa quale sia la stagione, il tramonto ha un suo fascino, che si trasmette con i colori che variano ad ogni momento. Il fascino per me è sempre forte e irresistibile, le possibilità di catturare attimi rripetibili sempre tantissime, infinite potrei dire. La macchina fotografica è un oggetto, nelle mani dell'uomo, e se l'uomo è capace di vedere cosa trasmette la macchina, allora il risultato può dirsi infinito. Ho imparato attraverso il tempo ad usare la macchina fotografica come se fosse una parte di me, l'esperienza è venuta con l'uso e con l'amore che ho sempre messo in questo che all'inizio era un passatempo e poi è diventato importanza grande nella mia vita.
Non è essenziale salire su un elicottero per fare fotografie spettacolari, con panorami dall'alto e vedute a perdita d'occhio, un vero fotografo non dovrebbe aver bisogno di questi artifici.
A me basta guardare attimo per attimo i colori che cambiano, senza muovermi minimamente da dove sono, a volte seduta sulla riva del mare, a volte sul balcone di  casa, guardando sempre la luce che cambia.



L'amore per la natura e per quello che mi sta intorno fa il resto, ed ecco allora che la macchina diventa cosa viva, parte integrante di me e del mio essere, del mio vivere in que momento. Il tramonto è la fine del giorno, ma anche l'inizio di quello che sarà il domani che arriva dopo la notte



giovedì 19 maggio 2011

LE CASCATE DI IGUASSU'

Se si progetta un viaggio in Brasile, una tappa d'obbligo in questo meraviglioso paese che non si finisce mai di scoprire, potrebbero essere le Cascate di Iguassù.
Alle cascate ci si arriva dopo un viaggio aereo di circa due ore e il lato turistico è ben curato, con confortevoli alberghi , e mezzi di trasporto per arrivarci. I voli per Iguassù partono solitamente da Rio de Janeiro
Il clima è molto umido, favorevole alle vegetazioni equatoriali, con immensi spazi verdi che si intravedono dall'alto quando ci si avvicina con l'aereo


Il parco nazionale delle Cascate dell'Iguassù, dichiarato dall'UNESCO nel 1986 Patrimonio dell'Umanità, si trova a dividersi tra tre stati, Brasile, Argentina, Paraguay, e all'incrocio delle acque di due fiumi, Iguassù e Paranà. Le acque si tuffano in un salto che mediamente si aggira sui 70 metri, ma in alcuni punti il salto supera i 100 metri, per un fronte di cirrca 2 KM e dividendosi in circa 200 cascate.




Il lato brasiliano delle Cascate di Iguassù


                                     



Il belvedere frontale e lo spettacolo più di effetto lo si trova dal lato brasiliano, anche più agevole da raggiungere, percorrendo un sentiero abbastanza tranquillo, fino ad arrivare ad un muro d'acqua che con gli spruzzi e attraverso i raggi del sole ,produce una mriade di arcobaleni, e naturalmente spettacolo di colori


La "Garganta del Diablo"
                                          



Il lato argentino, che si raggiuge camminando sul fiume a pelo d'acqua e su passerelle, è la parte più potente e di effetto, anche se meno estesa. Si arriva infatti camminando, a ridosso della " garganta del diablo " o gola del diavolo. Quello è veramente il punto più impressionante della cascata, dove la nuvola di spruzzi arriva addosso e quasi fa l'effetto di nebbia, accompagnata dal rumore assordante dell'acqua che precipita nella gola, veramente gola del diavolo.
Avventura da ricordare e volentieri da rifare, per tutto lo spettacolo naturale che viene offerto in questo angolo di terra che non si può dimenticare, sia che si tratti di Brasile, sia che si tratti di Argentina, e in piccola parte Paraguay
Non mi sono mai sentita tanto piccola come in quei giorni, in queste terre del Sud America così vaste, immense quasi, dove se si fanno i paragoni con i nostri abituali spazi di vita, si finisce con il perdersi.

martedì 17 maggio 2011

LOURDES IL VIAGGIO DELLA SPERANZA segue

Quando si arriva a Lourdes per la prima volta, l'impressione immediata è quella di essere capitati in un grande centro vendita di oggetti sacri, immagini, statuette, candele, i negozi si susseguono e le vetrine sono solo quelle.
L'atmosfera di Lourdes, quella vera, la si trova oltre il grande cancello che delimita lo spazio delle grandi basiliche e e delle case di accoglienza per i malati. Quando si entra in questo enorme spazio verde attraversato dal Fiume Gave, solo allora si respira l'aria di Lourdes.
Anche per me la prima volta è stata abbastanza traumatica, venivo da un lunghissimo viaggio in pulman, pioveva ed era freddo.  Accoglienza quindi non delle migliori, ma subito ho sentito qualcosa di speciale, un  richiamo, che mi attirava verso il grande cancello spalancato e verso la Basilica sotterranea di San Pio X dove erano raccolti i malati per la benedizione.
La vista dall'alto di tutte queste carrozzelle blu allineate, la vista soprattutto dei bambini in prima fila è stata una di quelle esperienze che in un attimo cambiano la vita e la visione della vita a chiunque. Io da credente e praticante non pensavo di ricevere una simile indelebile traccia da questa vista. Sono passati anni e ancora continuo a recarmi a Lourdes ogni anno, qualche volta, se capita anche due volte.
Non mi sono mai fatta condizonare dalle esteriorità che possono influenzare negativamente, quello che i negozi vendono non mi interessa. Quello che cerco e trovo sempre è il raccoglimento e l'atmosfera di pace che solo davanti alla grotta della Madonna si sente, e ogni volta ne faccio tesoro per avere pace.
Ho chiamato questo viaggio il viaggio della speranza, proprio per quello che ognuno di noi cerca, speranza sia materiale, per il male che vuole chiedere di guarire, sia per la pace dell'anima che spesso deve e vuole guarire ferite che dolgono e bruciano più di ferite vere
I volontari che lavorano per aiutare i malati e i bisognosi di cure e di aiuto sono certamente le persone più ammirevoli che si incontrano in questo luogo, unico al mondo, di dolore e di speranza.
I volontari sono ovunque, sempre pronti a soccorrere, ad aiutare, a cercare di far ridere un bambino o a porgere la coperta o la borraccia di acqua ad un ammalato
L'acqua della fonte benedetta, che da quasi due secoli ormai sta sgorgando senza mai esaurirsi, è l'altra risorsa di solievo.
Il bagno a Lourdes è una delle esperienze che non si può non fare. L'acqua è fredda, arriva dalla sorgente ed è sempre a circa 12 gradi, ma l'immergersi nelle piscine dà una sensazione indescrivibile di leggerezza, come se dentro l'acqua si fossero lasciati tutti i problemi, i mali, i dispiaceri, e se ne esce come liberati da tutti i gravami del mondo
Da Lourdes sono appena tornata, ma con lo spirito sono ancora alla grotta e almeno due volte al giorno, non solo con o spirito. Il collegamentto con il sito Internet della Basilica che funziona da forse due anni è un modo per farmi sentire sempre là alla grotta, tutte le sere alle sei per il Rosario in italiano, sempre più affollato e seguito. Pure un canale della TV segue Lordes in diretta, ma io non lo ricevo, mi servo del pc ed è una gran bella cosa.



Così continua il mio viaggio della speranza, speranza di pace e anche di forza e salute per poter ancora ripartire appena possibile.
Quando ci si trova a Lourdes, tutte le fatiche svaniscono, con la processione delle fiaccole che con i suoi lumi sembra accendere tutte le speranze, ci si concentra in quella lunga scia luminosa che non ha mai fine.
Prima di rientrare in albergo, la sosta è alle fontane, per bere e lavarsi gli occhi un'ultima volta e seguire quella che è stata una raccomandazone della Madonna " andate alla fonte e lavatevi " e questo è quello che tutti fanno.

domenica 15 maggio 2011

LOURDES IL VIAGGIO DELLA SPERANZA






La basilica del  Rosario
                                                      
Ogni volta che arrivo a Lourdes, la vista della grande Basilica del Rosario mi riempie di gioia e di consolazione. Sulla grande spianata mi pare di lasciare tutti i problemi e i dispiaceri, e mi sento leggera e contenta. Penso sia la sensazione di chiunque torni in questa città dei Pirenei, nota in tutto il mondo per la sua grotta dove la Madonna è apparsa a Bernardette, predilgendola con le sue apparizioni.
A Lourdes torno ogni anno ormai da tanto tempo, non chiedendo, ma sperando di riportare un poco di pace e la speranza non è mai delusa


 Il portale della Basilica del Rosario
                                                  
Penso che la storia della piccola Bernardette sia nota, come note sono le condizioni misere della sua famiglia, la povera vita nel Cachot, e pure in quella che in origine doveva essere la casa di abitazione, tutte povere stanze dove la vita doveva essere ben difficile.
Dalle apparizioni , a quello che Lourdes offre adesso certamente viene da pensare che l'evolversi delle situazioni, delle cure e dei progressi nella medicina, possano mitigare quello che poteva essere il duro impatto con la sofferenza, ma il dolore è sempre tanto.

  


Tutte le candele accese che bruciano davanti alla Grotta, nel grande sostegno, tutte le altre candele sempre accese nel fianco piccole e grandi speranze che ardono davanti alla nostra Signora, come Bernardette la chiamava,sono il segno della grande fede che si trova in questo luogo di dolore ma anche di pace.



Quando si riesce a raccogliersi in silenzio davanti alla Grotta e il solo rumore che si sente è lo scorrere dell'acqua del Gave, il fiume di Lourdes, una gran pace entra nell'anima e non ci si muoverebbe più



La stessa sensazione di pace che si prova durnte la messa internazionale della domenica e la processione eucaristica dei malati.