mercoledì 20 luglio 2011

CASABLANCA E LA SUA MOSCHEA

Casablanca è la grande città del Marocco che si affaccia sull'Oceano Atlantico, la sua capitale commerciale.
Con una popolazione di 5,5 milioni di abitanti è considerata la capitale economica anche per il suo porto artificiale, molto importante dal punto di vista economico.
Città metropoli sostanzialmente moderna, dove i palazzi e le costruzioni all'avanguardia sorgono a fianco delle casupole della Medina, accoglie i turisti con le caratteristiche botteghe di artigianato vario
Casablanca ha avuto origine intorno al 1575 come colonia fondata dai portoghesi, che abbandonarono la città nel 1755, dopo che aumentarono gli attacchi da parte delle tribù mussulmane circostanti
Non ha molta importanza storica Casablanca, se non per la valorizzazione dal punto di vista economico e commerciale.
Dopo l'abbandono dei portoghesi, Casablanca fu colonizzata dalla Francia che ne seppe sfruttare la posizione dal punto di vista  marittimo per lo scambio di merci
Le viuzze strette della Medina, con le casupole bianche e azzurre, contrastano con la città moderna, ma la Medina è pur sempre uno spaccato caratteristico della vita e della cultura marocchina ed il nucleo da cui ebbe origine.

La visita della città alterna ville, palazzi, lungomare, alternanza piacevole tra belle e ricche costruzioni molto curate, con bei giardini che si intravedono durante il giro
Lungo la visita che ci sta portando alla Moschea incontriamo la chiesa Notre Dame de Lourdes, costruita nel 1956, di culto cattolico, dove l'interesse è dato dalle vetrate di tema Mariano, eseguite dai maestri vetrai di Chartres

Lungo il percorso per arrivare alla Grande Moschea si incontra quella che in origine era la residenza reale, ora sede di uffici amministrativi
Il palazzo reale, ora è a Rabat, quindi questo pur elegante e curato palazzo della parte residenziale di Casablanca si può visitare.


Finalmente si arriva a quella che è la caratteristica di Casablanca.
Costruita in parte sul mare. con un minareto altissimo, ci troviamo nel piazzale dove sorge la Moschea di Hassan II. Costruta e progettata da un architetto francese, Michel Pinseau, è stata fino a poco tempo fa la terza Moschea al mondo per dimensione e il suo minareto, alto 210 metri, fa anche da faro per il porto
Ora il terzo posto gli è conteso dalla bianchissima Moschea di Dubai, splendida costruzione che non ho ancora potuto visitare.




Completata nel 1993, con l'Oceano Atlantico che per metà la circonda, è uno splendore di marmi pregiati, provenienti anche e in gran parte dalle cave italiane
E' possibile la visita, con permesso speciale e pagamento, anche ai non mussulmani.
La visita e le sue regole ferree, fanno pensare al contrasto che esiste per le visite alle nostre chiese cattoliche.
Il regolamento è rigidissimo, si entra scalzi e ci si trova in uno splendore di marmi e ottoni che non può che fare meraviglia. Nessun quadro, nessun ritratto,in questa enorme costruzione lucidissima e scintillante, la religione lo vieta.


La Moschea contiene anche una scuola coranica, biblioteche e sale riunioni, oltre che sale sotterranee per lavacri e abluzioni





La sua costruzione durò cinque anni e vi lavorarono 6000 operai. Può accogliere al suo interno 20.000 fedeli. che salgono a circa  80.000 considerando il piazzale che circonda tutto il complesso


Ogni volta che durante una crociera, è previsto lo scalo a Casablanca, non perdo l'occasione di rivedere questa metropoli dal fascino particolare, anche se ormai abbastanza la conosco, ma dove trovo sempre un percorso nuovo, che la volta precedente non avevo fatto.

Questo è il fascino di Casablanca, che ogni volta mi riserva angoli nuovi e percorsi mai visti

giovedì 14 luglio 2011

L'ULTIMA CROCIERA CON COSTA EUROPA

L'ultima crociera che ho fatto con la mia nave preferita, la mia prima nave, è quella che vorrei raccontare.
Era una minicrociera, una di quelle che prediligo quando voglio staccare per qualche giorno, era novembre 2009 e tutto pensavo tranne che fosse l'ultima volta che salivo su Europa.
Il tragitto prevedeva, dopo la partenza da Savona, scalo a Barcellona e Aiaccio, e ritorno a Savona, percorso breve e solo tre notti a bordo, ma intenso e pieno, favorito anche da un novembre clemente che ci ha anche regalato sole
A Barcellona è d'obbligo passeggiare sulle ramblas e vedere tutte le varie merci esposte, fiori, cartoline ricordi della città di ogni genere. Ricordo bene il sole caldo che mi ha fatto togliere il cappotto, e permesso di girovagare a passo lento e con tanto piacere

Ricordo molto bene il ritorno alla nave, il solito senso di accoglienza, la senzazione amica di essere tornata, se non a casa,  in un luogo che ne aveva tutto il calore e la sembianza. Il piacevole rito del the seduta sul ponte, con il solito tramonto di fuoco, in attesa della partenza per Aiaccio, sperando che il mare non si facesse troppo sentire. Il Golfo del Leone perdona difficilmente, e ogni volta che l'ho passato è sempre stato piuttosto turbolento. Ma io non ero timorosa, mi bastava la mia Europa per essere tranquilla

Tutto era come sempre. I miei angoli tranquilli dove rifugiarmi mi aspettavano, conoscevo Europa ormai come fosse la mia casa, amavo il suo silenzio e la pace che sapeva darmi, i suoi ottoni luccicanti, le sue passatoie rosse, i suoi ponti che sapevano trasmettere pace e voglia di sedersi a sentire solo il rumore del mare.

Questi sono i ricordi  che mi fanno tornare con il pensiero a quell'ultima crociera, che mi fanno ricordare con insistenza tanti particolari, pareva che sentissi inconsciamente che non l'avrei più ritrovata.

Il ricordo della cabina che mi accoglieva, la notte, con la luce accesa, come se stesse aspettandomi, il calore che sapeva darmi quando entravo, non l'ho mai più ritrovato, come non ho più sentito il rumore delle onde contro le fiancate prima di addormentarmi

Con la sosta ad Aiaccio, ultima tappa di questo breve ma intenso percorso, sempre accompagnati dal sole anche se il mare non era del tutto tranquillo, ho inconsapevolmente salutato la mia nave per l'ultima volta

Quando, arrivata a Savona la mattina dopo, uscendo dal porto ho salutato la mia Europa, non sapevo che non l'avrei più rivista , non sapevo che non era un arrivederci ma un addio.
Adesso Europa ha cambiato colore del suo camino, ha cambiato nome ed itinerari, spero proprio di non incontrarla in qualche porto nella sua nuova veste, sarebbe troppo difficile salutarla
Ciao Europa, io non ti dimentico