giovedì 24 novembre 2011

VALENCIA


Valencia è una grande e bellissima città che mi ha lasciato il solo rammarico di non averla potuta visitare bene.
A pari distanza tra Madrid e Barcellona,  è la terza città spagnola come dimensione, ed è molto antica.
Fondata dai Romani nel 138 A.C. fa anche d spartiacque tra due culture, la catalana e la andalusa




Il centro storico è la testimonianza del suo passato, mentre la parte attuale e moderna , che ospita la Città dell'arte e della scienza, è stata progettata e attuata da Santiago Calatrava.
Purtroppo, e lo devo dire con rammarico,  non ho potuto che fare qualche foto dall'alto della nave a questo ponte, che avrei tanto voluto vedere, ma naturalmente mi riservo di tornare a Valencia, e non lascerò passare troppo tempo.
La Valencia che ha ospitato la Coppa America e anche il gran Premio di Formula Uno, fa  parte del percorso moderno di questa città che vanta anche monumenti e tradizioni molto antiche





Ampi viali di alberi secolari fanno da cornice a palazzi che fanno parte del quartiere antico.
Questi enormi maestosi alberi crescono ormai da anni nello spazio in cui era il etto del fiume Tuzia. Nell'anno 1957 a causa di una piena del fiume che provocò danni e vittime, il corso del fiume fu deviato e l'antico spazio del corso d'acqua fu usato per costruirci un viale, dove attualmente crescono e prosperano magnifici esemplari di alberi e palme


Percorriamo un ampio viale intersecato da viette che danno spazio a ristoranti  e bar. Siamo arrivati ll'ora intervallo del pranzo e naturalmente il traffico è poco,m e i tavoli occupati





Ci si avvicina intanto alla piazza che precede la Cattedrale e alla parte più antica di Valencia




La Cattedrale è un esempio di stile romanico gotico, bisogna scoprirla a poco a poco, e così ci si trova davanti ad un imponente ingresso




L'ingresso alla Cattedrale diventa difficoltoso, non abbiamo pagato l'ingresso e non lo abbiamo prenotato. Giusto il tempo di scattare qualche foto all'interno






La piazza è una bella cornice a questa cattedrale un poco nascosta ma molto bella. Dispiace dover subito uscire, quasi non si riesce a vedere tutto, ma anche la piazza merita una sosta.


La torre campanaria del Miguelete e il simbolo di Valencia



Il ritorno al porto e alla nave ci porta a vedere altri palazzi e imponenti costruzioni. Ci vorrebbe proprio un poco più di tempo per entrare nell'atmosfera di questa grande ed imponente città.
Il tempo è sempre troppo poco, sfugge inesorabilmente e dobbiamo rientrare, la nave non aspetta




Rientrati alla nave non ci rimane che affacciarci  ai ponti e ancora una volta, ascoltando la musica, riguardare il panorama di Valencia


lunedì 21 novembre 2011

CADICE


Cadice è certamente la città della fiesta e della musica.
Non è molto grande, e neppure di molto traffico, si può passeggiare tranquillamente senza essere assillati dal viavai delle macchine. Può anche essere questa forma di vita,che si immagina di pace, a far si che si abbia motivo di visitarla.



Cadice è su un promontorio roccioso, tra il Golfo di Cadice appunto, e una sottile striscia di circa 10 km che si allunga verso l'Oceano Atlantico. Il vento è sempre fortissimo, la spiaggia molto ventosa,  ma il mare è indescrivibile



E' una città molto antica Cadice, passata nei secoli sotto varie dominazioni, per la sua posizione protesa sull'Oceano. Fu anche nominata dai Romani Terza capitale dell'Impero.
Con il dominio arabo iniziò il periodo di decadenza che durò a fasi alterne fino alla scoperta dell'America
La passeggiata per le vie di Cadice è molto piacevole, si ripete per le case l'uso dei colori chiari o bianchi e la nave, attraccata al porto sembra voler entrare in mezzo alle case



Angoli tranquilli e molto pittorici e viali alberati si susseguono , fino a portarci alla Catedral Nueva, costruita tra il 1700 e il 1800,


La visita all'interno della Cattedrale ci è permessa nonostante sia giorno di festa nazionale, e la maggior parte degli edifici storici sia chiusa.
Vale veramente la pena essere riusciti ad entrare , lo stile neoclassico di questa imponente costruzione ha un suo fascino,i suoi colori chiari riflettono e riprendono la luce forte del sole di questa giornata di sole spagnolo




Ci permettono di vedere anche la cripta, con tutto il fascino mistico che ci si può trovare, il rimpianto è il non potersi soffermare, già è stata fatta un'eccezione


Il lungomare pieno di sole ci riporta alla nave, al porto, ma la visita è di quelle che si ricordano.
A Cadice, città della musica, è nato Manuel de Falla, e Haydn compose spartiti per cori e per organo.
Sempre a Cadice si tramanda la scuola del Cante Jondo, un canto che non prevede balli ma solo voci a dar vita  ad echi  profondi e particolari lungo le volte delle cantine. Il Flamenco deriva da questo canto particolare e unico
Quando la sera si riparte da Cadice lo spettacolo romantico della luna che si specchia nelle acque del porto
è l'ultimo prezioso regalo che ci portiamo


martedì 8 novembre 2011

ARRIVEDERCI LISBONA


Avrei potuto chiamare questa crociera  LA CROCIERA DEI COLORI senza sbagliare.
E' stata veramente una continua magia di luci, di sfumature, di sensazioni che cambiavano ogni volta al cambiare della luce


Con questa ultima serie di fotografie, saluto Lisbona ma con un arrivederci convinto e sentito. Tornerò presto a Lisbona, la città della luce, o Felicità, come i romani l'avevano battezzata



Il tramonto sul Tago ed i riflessi rossi sull'Oceano fanno desiderare di rimanere immobili per nulla rovinare della fantastica cromia di colori  che ci si trova davanti, e intanto, sull'altra sponda il grande Cristo Benedicente con le sue braccia aperte, sembra voler racchiudere tutta la città



Il sole tramonta piano e le sagome scure del monumento ai naviganti e della Torre di Belem fanno da cornice e da contorno a questo tramonto infuocato







 Le parole non servono molto, tutti sono a fotografare, a fermare  il tempo come meglio si può per portarsi appresso un poco di questa magica città che per un giorno ci ha stregato








Il sole ormai è sparito nell'Oceano, rimangono solo i riflessi rossi sull'acqua e tra qualche minuto Luminosa toglierà le ancore

sabato 5 novembre 2011

LISBONA E IL TRAM N.28


Per capire completamente lo spirito che anima Lisbona bisogna addentrarsi nei suoi vicoli, arrampicarsi nella parte alta della città, quella che conserva le antiche origini e i particolari della sua bellezza, quella che non è stata distrutta dal terremoto del 1755.


Lasciamo il pulman che ci ha portato dal porto di Lisbona e saliamo su due tram, appositamente per noi, e il percorso attraverso i  "bairros " , perchè così si chiamano i vicoli della città.





I vicoli sono stretti, i tram si incrociano e si sfiorano quasi, durante le soste forzate per lo spazio misurato, si sfiorano anche i muri delle case, dove si notano gli  " azulejos ", le piastrelline bianche e azzurre che sono sui muri delle case.



Passando in queste viuzze del  Bairro Alto si sente, o si ha l'impressione di sentire, la musica caratteristica portoghese, le note del fado, questa musica dal carattere malinconico che avvolge e coinvolge e che ha avuto la sua grande interprete in Amalia Rodriguez.


Il fado racconta storie ed episodi di vita, non sempre tristi, storie di marinai che partono lontani e di famiglie che li aspettano di ritorno


Il percorso in tram sta terminando, dopo un paio di brevissime soste, che ci permettono di vedere molto rapidamente quanto si vorrebbe veder con soste più lunghe
Arriviamo a una piazza con un belvedere sui tetti  le case di Lisbona, vista veramente magnifica




La camminata tra i vicoli mostra quello spaccato di Lisbona , caratteristica atmosfera che attira i turisti e dà la netta impressione di trovarsi in un altro mondo



Accanto a negozi piuttosto recenti, si trovano antiche botteghe, pergolati che nascondono trattorie, taverne, locali dove la sera si può ascoltare il Fado


Katia Guerriero, è in parte l'erede delle tradizioni di Amalia Rodriguez, e in una strofa di una canzone che lei canta, dice:
Lisbona io fuggo verso l'incerto, l'infinito,
verso gli svaghi cercar l'oblio,
come un fuggiasco inseguito, come un disertore,
ho rovinato l'amore e distrutto la vita



Un palazzo completamente coperto di  " azulejos " si trova ungo il nostro cammino nei vicoli



Si arriva alla Catedral, dove purtroppo il tempo a disposizione è poco, stanno chiudendo e forse il gruppo è arrivato in ritardo


la visita dovrebbe essere più accurata, il tempo di scattare qualche foto e poi via



L'interno è piuttosto spoglio, nulla richiama lo sfarzo dello stile manuelino che caratterizza Lisbona, solo la facciata bianca di una luce accecante nel sole



Ultima sosta in piazza del Commercio prima di rientrare alla nave
                            
                                                                                     Continua...............