domenica 25 settembre 2011

L'ABBAZIA DI FONTFROIDE ( XI Sec. )



Durante uno dei miei numerosi viaggi in Francia ho avuto la piacevole e interessante scoperta di questa  antichissima Abbazia, con un roseto annesso di circa 3000 piante di rose di diverse qualità




Nella parte sud della Francia, a pochi chilometri di distanza da Narbonne, nella regione della Linguadoca, si può trovare l'Abbazia di Fontfroide, fondata da una comunità di Benedettini nel 1093.
L'Abbazia costituisce una delle più belle testimonianze di architettura cistercense in Linguadoca, architettura che segnò il passaggio dal romanico al gotico. Conservata veramente in maniera splendida, questa costruzione che sta in mezzo ai vigneti e ai campi coltivati, dopo l'abbandono dei monaci Cistercensi, prima per la Rivoluzione francese e poi definitivamente nel 1901, venne acquistata dagli attuali proprietari dopo sette anni di abbandono.



Il cortile di ingresso denota un rifacimento e abbellimento che niente ha a che fare con lo stile gotico dell'Abbazia. Infatti fu abbellito in epoca rinascimentale, ma il tutto si armonizza bene e senza stonature, in mezzo al verde della campagna francese.


Anche le vetrate colorate e il ferro battuto che fanno da ornamento in questo luogo particolarmente attirante, per il senso di pace che vi si respira, sono aggiunte recenti da parte degli attuali proprietari, che da utentici mecenati, ospitarono artisti famosi come Gaugin, Renoir, Degas.


Il chiostro originale romanico fu sostituito nel XIII secolo con quello attuale in stile gotico, così come le originali colonnine di arenaria vennero rimosse per le attuali colonnine in marmo




Il tutto fa parte di una piacevole e interessante sosta durante un viaggio altrettanto piacevole attraverso la Francia, che non finisce mai di mostrare risvolti sconosciuti, ma non per questo meno interessanti.




La cappella ha una luce molto particolare e suggestiva, invita al raccoglimento, e il silenzio di questo luogo di pace lascia un ricordo speciale a chi lo visita, chiunque esso sia.
L'Abbazia di FONTFROIDE è stata una sosta di quelle che non si dimenticano, una parentesi  che vorrei ancora riaprire

giovedì 15 settembre 2011

SANTORINI


Santorini è una delle visioni magiche della Grecia, tanto bella da sembrare irreale, tanto capace di attirare chi ci arriva da non aver più voglia di ripartire.
E' un'arida e rocciosa isola di  fronte ad un vucano ancora attivo, la cui ultima eruzione è abbastanza recente, con spiagge rosse e nere di materiale vulcanico  e città e paesi arroccati sulle alte scogliere.


Gi abitanti vivono di agricoltura e turismo, ma anche di esportazione di pozzolana per costruzioni, e di vino pregiato.
Santorini deve il suo attuale nome ai venziani che la intitolarono a Santa Irene.
Si tratta chiaramente di un'isola vulcanica, circolare in origine e ridotta alla forma attuale di spicchio dai vari movimenti tellurici avvenuti



La principale caratteristica di questa isola è dovuta alle sue case bianche con i tetti blu, alle sue stradine che portano invariabilmente ad angoli e panorami indimenticabili.



I Fenici la chiamarono Kalisti, La Migliore, a buona ragione, e la sua storia antichissima viene ripresa anche da Platone, che nei suoi Dialoghi ne fa cenno come di un'isola abitata da una stirpe nobilissima


Il capoluogo dell'isola è Fira, scalo portuale di riferimento per il commercio e il turismo, gli altri centri importanti sono Oia e Kamari



Si dovrebbe cercare di rimanere in questa isola almeno per vedere il tramonto, le foto che lo testimoniano sono indescrivibili. ma purtroppo la nave riparte sempre quando il sole si è abbassato all'orizzonte, ma non abbastanza da incendiare il cielo.


Passeggiare in queste viette strette e lastricate a ciotoli, guardando le case ed i balconi, le bougaville fiorite, che danno le pennellate di colore a questo bianco che quasi acceca, fa perdere la nozione del tempo.


Bisogna a malincuore rassegnarsi a ritornare alle lance che ci riportano alla nave, bisogna ripartire da Santorini sperando sempre di ritornarci



Dalla nave che si allontana, si continua a guardare il bianco delle case che spicca contro il colore variegato delle pareti rocciose, testimonianza evidente dell'origine vulcanica di questa isola speciale e indescrivibile


venerdì 9 settembre 2011

MAGIA DI COLORI


Per vivere la magia di un tramonto basta osservare il mutare dei colori che ad un tratto si vedono  dalla finestra.
Non è ancora buio e  sembra che fuori stia succedendo qualcosa di imprevedibile, di strano
Allora viene spontaneo uscire e incomincia lo spettacolo


Non basta scattare una serie di fotografie, come si rientra e si posa la macchina, i riflessi esterni ancora una volta cambiano e quasi si ha l'impressione di  un incendio. Allora si esce e si scatta di nuovo


In Liguria gli incendi sono facili, in questo periodo di siccità poi, quando scoppiano è un gran passare di aerei ed elicotteri. Ma se uscendo tutto tace, sono solo i colori del tramonto, che ogni sera magicamente cambia lo spettacolo per chi lo vuole vedere

Il movimento delle nuvole, a volte veloce, a volte impercettibile, completa l'opera in questa tavolozza di colori che nessun pittore saprebbe creare meglio



Questi sono pochi scatti dei tanti che ho fatto due sere fa osservando il tramonto, solo un tramonto ligure, ma che nulla ha da invidiare ai tramonti che ho ammirato e fotografato in tante parti del mondo


giovedì 8 settembre 2011

MONASTERO DI MONTSERRAT

Durante le crociere con scalo a Barcellona, si trova fra le varie opzioni di escursione, quella al Monastero di Montserrat, monastero benedettino che dista da Barcellona circa 90 km.
L'arrivarci non è stato facile, l'escursione non raccoglie mai italiani in numero tale da poter impegnare una guida ed io ho dovuto insistere per essere aggregata ad un gruppo francese, ma ci sono arrivata
Il Monastero di Santa Maria di Montserrat è situato su un'altura a circa 700 metri di altezza nella comunità autonoma della Catalogna ed è un importante luogo di pellegrinaggio e visite turistiche.





Ci si arriva dopo un percorso per una strada abbastanza tortuosa, tipica strada di montagna, ma si può arrivarci anche con la funivia dalla stazione Aeri di Montserrat, oppure con il treno a cremagliera in partenza dalla stazione Monistirol di Montserrat.
Per gli scalatori esiste anche il sentiero antico che parte dal fondovalle.


L'origine del monastero è incerta, pare risalga intorno all'anno 1000 per opera di un monaco che lo stabilì dove era esistito un antico eremo con il nome che il monastero tuttora conserva
Secondo la leggenda, la statua della Madonna fu trovata da alcuni bambini, che non riuscirono a trasportarla, e il vescovo del tempo prese come segnale questa difficoltà per lasciare la Madonna nel luogo del ritrovamento e fondarci il monastero





Il compesso è costituito da due blocchi di edifici: la basilica con le dipendenze dei monaci, e gli edifici destinati ad accogliere i visitatori
Attualmente la congregazione è formata da un centinaio di monaci, che ospitano i ragazzi della scuola di canto di Montserrat, considerata la più antica scuola di canto d'Europa


Nel tempo parecchie furono le distruzioni subite dal monastero, la più grave ad opera di Napoleone, ma gli edifici furono sempre ricostruiti e la basilica ristrutturata completamente nel XIX secolo.


La basilica è a una sola navata e attorno sono disposte diverse cappelle. Si accede alla basilica da un ingresso che la delimita e la chiude, quasi a nasconderla


L'altare maggiore ed il coro fanno da sfondo allla basilica e le colonne che fanno da sostegno hanno pregevoli sculture lignee. Il Crocifisso d'avorio dell'altare, che proviene dall'Italia, si attribuisce al lavoro di Michelangelo


Non è sempre visibile la statua lignea della Madonna chiamata Moreneta, avendo il viso scuro, perchè chiusa in una stanza a cui si accede dopo aver passato un portale di alabastro scolpito con scene della Bibbia



Visita molto interessante, anche se di breve durata, e ritorno a Barcellona, dove ci attendeva la nave e uno degli spettacolari tramonti all'uscita del porto


martedì 6 settembre 2011

COSTA DELIZIOSA TRA I GHIACCI

E' bello ogni tanto sognare, aprire la porta dei sogni e lasciarsi trasportare....
E' quello che ho voluto fare con il viaggio immaginario seguendo la webcam di Costa Deliziosa, che per due giorni, in un'atmosfera irreale, ha trasmesso immagini irripetibili.
Avrei tanto voluto esserci e può essere che lo programmi questo viaggio da sogno tra i colori e i riflessi dell'aurora boreale


Per due giorni, tanto è durato questo approdo di Costa Deliziosa fra i ghiacci, ho seguito e salvato le immagini tramesse dalla nave


Per due giorni ho seguito i movimenti dei blocchi di ghiaccio intorno alla prua, il mutare dei riflessi, e questa luce irreale sempre presente anche quando per logica doveva essere buio profondo



Pareva ad un certo punto che tutto questo bianco perenne sommergesse la Deliziosa, e per chi si trovava a bordo, deve essere stata una esperienza indimenticabile


Non serve scrivere molto per descrivere lo spettacolo e la fantasmagoria di colori che man mano si succedevano, basta solo guardare le immagini che per una volta non sono uscite dalla mia macchina fotografica



Sono tante le immagini che ho salvato, le ho riguardate tante volte e tante volte ho immaginato cosa potesse essere il vivere veramente questa esperienza e non soltanto vederla


Il sogno diventerà vero un giorno, io spero, i colori diventeranno realtà non so quando, ma lo diventeranno. Allora sarà la mia macchina fotografica a riprodurre ciò che i miei occhi vedranno in quegli speciali attimi che vorrò far durare il più possibile


Quando Deliziosa è ripartita, è stato con dispiacere che ho visto man mano tornare il solito panorama  di prua e la solita immancabile immagine della scia di poppa, i colori sono cambiati, le giornate sono diventate normali giornate di navigazione ma io ricordo ancora e solamente i colori magici dell'aurora boreale


Questoè il racconto di un sogno ad occhi aperti, la mia personale porta dei sogni si è rivelata giustamente degna del nome che ho dato al mio blog


La terra dei ghiacci si è allontanata, ma mi ha lasciato il ricordo di tutto quello che attraverso la webcam ho visto e raccolto e che spero tanto di poter presto vedere veramente.
Il mondo fantasmagorico dei ghiacci sarà una delle mie mete, non lo posso dimenticare